Certificazioni Well: il benessere delle persone al primo posto

Si stima che nei paesi occidentali la popolazione trascorra circa il 90% del tempo in ambienti chiusi (casa, ufficio, scuola… ). È quindi fondamentale intervenire sugli edifici in modo da garantire spazi salubri e confortevoli. Ed è proprio in questo contesto che si applica il protocollo Well.

Nel mondo delle certificazioni legate all’edilizia, il protocollo Well ricopre certamente un ruolo fondamentale. Negli ultimi anni, accanto alla necessità di avere edifici dalle elevate prestazioni energetiche ed ambientali i riflettori si sono accesi anche sulla necessità di garantire, agli utenti stessi, un elevato standard di benessere.

Il protocollo Well è stato ideato dall’International WELL Building Institute (IWBI), il cui presidente è ora Rick Fedrizzi (già artefice del Leed), ed è rilasciato dall’americana Green Business Certification Inc. (GBCI). In Italia la diffusione della certificazione Well è promossa dall’associazione no-profit APTA VITAE. Attraverso il protocollo Well ad essere valutata e certificata è la “salubrità” dell’immobile.

Per approfondire l’argomento abbiamo intervistato il Dott. Giuseppe Zaffino, partner e responsabile dei servizi di certificazione Leed, Breeam e Well di Greenwich Srl.

Dott. Giuseppe Zaffino partner e responsabile dei servizi di certificazione Leed, Breeam e Well di Greenwich Srl.

Quali sono i parametri valutati al fine di ottenere la certificazione Well?

La certificazione Well si basa su una serie di parametri volti al benessere indoor a loro volta suddivisi in famiglie di requisiti. Il nuovo aggiornamento del protocollo, da V1 a V2, ha visto l’introduzione di tre nuove famiglie, dette Features (suono, materiali e comunità) portando così il loro numero da 7 a 10 ecco quali sono:

  1. Aria. Quando si parla d’inquinamento dell’aria, spesso e volentieri, si pensa agli ambienti esterni. In realtà esiste anche un’altra forma, l’inquinamento indoor , le cui fonti sono rappresentate da: occupanti, polvere, strutture, materiali edili, arredi, impianti (condizionatori, umidificatori, impianti idraulici). In Europa la popolazione passa circa il 90% del tempo in ambienti chiusi, occorre quindi garantire un’aria sana e pulita all’interno degli spazi.
  2. Acqua. L’acqua è il bene primario per eccellenza: l’Institute of Medicine of the National Academies raccomanda l’assunzione giornaliera di 3,7 litri per la popolazione maschile adulta e 2,7 litri per quella femminile (sani e che vivono in paese dal clima temperato). È quindi molto importante garantire, anche all’interno degli spazi lavorativi, la possibilità di avere acqua sicura e pulita attraverso l’implementazione di tecniche di filtrazione appropriate e test di controllo regolari.
  3. Luce. La luce è la linfa vitale di ogni essere vivente. Oggigiorno si passa sempre meno tempo all’aria aperta siamo quindi meno esposti alla luce naturale e questo ha delle conseguenze sull’organismo in quanto influenza il ritmo circadiamo. Una buona illuminazione sul posto di lavoro si può ottenere sfruttando sia la luce naturale sia quella artificiale.
  4. Nutrimento. Un tema che da diversi anni è all’ordine del giorno: “siamo quello che mangiamo” Secondo un’indagine Istat oggi 1 persona su 10 è obesa. È fondamentale non solo promuovere una corretta alimentazione ma mettere le persone nelle condizioni di poterla seguire, ad esempio incrementando nelle mense aziendali la presenza di cibo fresco e sano e promuovendo la corretta cultura alimentare
  5. Attività fisica. Un altro elemento che non va trascurato è l’attività fisica. È importante che le aziende promuovano tali attività in modo da combattere uno stile di vita sedentario. Oggi ad esempio diversi building sono attrezzati con palestre interne.
  6. Confort. Confort termico, acustico ed ergonomico sono tutti elementi da tenere in conto per aumentare la soddisfazione dei lavoratori e migliorare la produttività.
  7. Mente. Il benessere psicologico della persona sul luogo di lavoro è il motore che muove gran parte del suo operato. Garantire un buon equilibrio attraverso l’uso del design e della tecnologia nello spazio lavorativo oltre che proporre servizi aziendali ad hoc è quindi molto importante.
  8. Suono. Il confort acustico di uno spazio incide sulla salute e il benessere delle persone. Negli ultimi anni, attraverso studi mirati, è stato possibile definire una correlazione fra rumori e disturbi della salute. Garantire un buon confort acustico significa migliore il benessere degli abitanti.
  9. Materiali. Un elemento importante è rappresentato dai materiali utilizzati nell’edilizia. Il concetto Well legato ai materiali mira a ridurre l’esposizione dell’uomo a elementi inquinanti dannosi attraverso la limitazione o l’eliminazione di composti tossici o pericolosi per la salute.
  10. Comunità. Questo parametro mira a valutare l’accesso all’assistenza sanitaria essenziale, la promozione della salute sul luogo di lavoro e le agevolazioni per i neo genitori. Creare una comunità integrata sul luogo di lavoro può portare benefici alle persone.

Il protocollo Well è un protocollo olistico che considera in modo completo e innovativo le modalità con cui un edificio possa impattare sulla salute e il benessere delle persone e si sviluppa su tre livelli:

  • Come viene progettato l’edificio: quanto incentiva il movimento delle persone all’interno, quanto garantisce la qualità dell’aria interna mediante impianti, involucro, illuminazione etc. Parliamo quindi di caratteristiche fisiche oggettive;
  • Come l’edificio viene gestito e quindi come sono eseguite le attività di manutenzione, i processi, i controlli periodici che influenzano direttamente o indirettamente il benessere degli occupanti;
  • Come l’edificio influenza il comportamento degli occupanti mediante le sue caratteristiche fisiche ed i processi in esso adottati.

Come si integra questo protocollo con il Leed o il Breeam?

Le certificazioni ambientali, quali Leed e Breeam, si basano su requisiti volti alla sostenibilità ambientale quindi al risparmio energetico, idrico e di risorse in generale. La certificazione Well ha invece un indirizzo totalmente diverso e si rivolge al benessere e alla salute delle persone andando ad interagire con la gestione dell’edificio e influenzando il comportamento degli occupanti all’interno dello stesso. Sono due protocolli che hanno diversi scopi ma che s’integrano alla perfezione perché uno può essere la somma dell’altro. Con la pubblicazione di due documenti specifici sono state introdotte anche delle facilitazioni di applicazione del protocollo Well: uno è volto a identificare i requisiti Leed che possono essere sostitutivi o sufficienti a ottenere un requisito Well, l’altro è relativo ai requisiti Breeam, a loro volta sostitutivi o sufficienti ad ottenere un requisito Well. Partendo quindi dalla consapevolezza che questi protocolli hanno obiettivi diversi, nell’ambito della progettazione possono essere in qualche caso ottimizzati mediante scelte progettuali avanzate.

La certificazione Well ha fatto il suo ingresso in Italia da poco. Che risposta sta dando il mercato? E quali sono secondo lei i possibili sviluppi futuri nell’ambito delle applicazioni?

La prima versione del protocollo Well è stata pubblicata alla fine del 2015. Come vera e propria applicazione in Italia parliamo della fine del 2017 ma solo nel 2018 e nell’anno in corso il fenomeno ha preso veramente piede. Oggi capita sempre più spesso che, all’interno delle gare di progettazione o consulenza, il committente richieda le certificazioni ambientali (Leed e Breeam) e in affiancamento le certificazioni Well. Diversi player del settore real estate stanno richiedono entrambi i protocolli poiché riconoscono la necessità, essenziale ma ormai quasi scontata, delle certificazioni ambientali e la grande potenzialità di questa nuova certificazione per differenziarsi sul mercato e accrescere il valore degli interventi. Inoltre, al di là di quello che l’investitore ritiene possa essere la richiesta del mercato, oggi sempre più aziende hanno obiettivi importanti di Corporate Social Responsibility dove l’attenzione verso il benessere e la salute del dipendente è preponderante. Strumenti come le certificazioni Well, che oltre a dare requisiti permettono anche di misurarli concretamente, diventano quindi fondamentali. Di conseguenza l’interesse verso questo protocollo è in costante aumento. Con la versione 2 l’intento principe di chi gestisce il Well come protocollo (ossia IWBI) è quello di riuscire ad applicarlo a più tipologie edilizie possibili, non solo nell’ambito più semplice degli uffici ma andando a interfacciarsi anche con strutture di tipologia industriale, piuttosto che di warehouse, ospedali e ristoranti ossia in tutti quei contesti in cui vi è una permanenza di persone. Il mercato da un lato è sempre più interessato, dall’altro chi regola le certificazioni percepisce tutto questo e cerca di rendere il protocollo più flessibile e applicabile.

Nuova Torre Gioia 22 di Coima, innovativa torre ad uso uffici che persegue sia la certificazione LEED v3 Core & Shell Platinum che la certificazione WELL v1 Core & Shell Silver

Commerciale o residenziale? Da chi viene richiesta principalmente oggi la certificazione?

Ad oggi sicuramente dal commerciale anche perché vi è la percezione da parte di chi gestisce aziende e corporate della responsabilità verso il benessere e la salute dei propri colleghi e dipendenti Vi una attenzione sempre maggiore verso il benessere del dipendente sia per un discorso etico e di social corporate responsibility sia per un discorso di maggiore produttività, meno assenteismo e più benessere. In poche parole orientarsi alle certificazioni Well significa un’assunzione di responsabilità che si traduce nella volontà di investire su questo tema.

Perché è così importante avere la certificazione Well?

La certificazione Well è un’attestazione continua nel tempo del fatto che l’edificio è salubre e confortevole e in grado di influenzare il benessere delle persone in modo diretto mediante i suoi contributi dati dalla caratteristica dell’edificio stesso e mediante una continua educazione verso gli occupanti. È una certificazione concreta che genera la possibilità di misurare il livello di confort e confrontarlo con il mercato. La certificazione serve perché dimostra che gli sforzi sono stati fatti in modo corretto e che sono mantenuti correttamente nel tempo: la certificazione Well infatti va mantenuta nel tempo e quindi mantiene costante l’attenzione aziendale sugli obiettivi di salute e benessere. Come le certificazioni ambientali anche il Well aumenta il valore dell’immobile. Avere la certificazione Well significa essere un passo avanti sul mercato. Si può prevedere una curva di sviluppo e diffusione simile a quella delle certificazioni ambientali. Rispetto al valore economico dell’immobile, mentre progettare un edificio certificato Leed e Breeam sarà sempre più una ”prassi normale”, “il new normal”, l’adozione di nuovi protocolli e nuove tecnologie continuerà a conferire valore. È importante però sottolineare che, se l’aumento di valore derivato dall’applicazione dei protocolli Leed e Breeam sarà possibilmente meno significativo nel tempo, è altrettanto importante sottolineare che il mercato riconoscerà sempre meno a chi non applica queste certificazioni. Well al momento continuerà a generare un maggior valore.

Lei è responsabile dei servizi di certificazione Leed, Breeam e Well. Quale potrà essere il passo successivo nel mondo dei protocolli legati all’edilizia?

Al di là dei temi ambientali che sono oggi di dominio pubblico e saranno sempre più importanti come anche il tema del benessere, credo che una nuova tendenza sia legata alla sicurezza: sicurezza delle persone e percezione della sicurezza legate all’edificio e al quartiere in cui si abita.

Foto Copertina: Nuova Torre Gioia 22 di Coima