Climate Change. Come trasformare i rischi in opportunità.

A seguito di fenomeni climatici estremi come gli incendi in Amazzonia, le inondazioni in Australia, Sud America e Africa centrale e un complessivo surriscaldamento delle temperature globali, le imprese si sono trovate a dover fronteggiare diverse problematiche come l’aumento dei costi operativi, la diminuzione del valore delle attività e la difficoltà di approvvigionamento. Questo ha messo ancora più in evidenza quanto sia necessario agire nell’immediato per contrastare gli impatti negativi che l’organizzazione può generare sul clima.

I rischi climatici si possono suddividere in due macro-categorie: rischi fisici e rischi di transizione.

I rischi fisici si distinguono in Acuti ovvero quei rischi legati a fenomeni naturali (incendi, inondazioni, uragani, cicloni, ecc.) che potrebbero danneggiare il capitale fisico (immobili, impianti industriali, attrezzature) o la catena di approvvigionamento delle organizzazioni costringendo le aziende a stanziare finanziamenti per la ricostruzione/ripresa della produzione.

I rischi Cronici a differenza di quelli acuti sono caratterizzati da una maggior durata temporale (innalzamento del livello dei mari, minor disponibilità di risorse idriche, riscaldamento globale) che hanno effetti indiretti sulla catena di approvvigionamento dell’organizzazione (variazione disponibilità di materie prime, aumento di costi gestionali e operativi).

I rischi di transizione si suddividono in quattro micro-categorie:

  • Legali o di Policy: prettamente legati a politica e impegni internazionali che mirano ad una economia più sostenibile (es. azioni politiche per limitare le emissioni di gas a effetto serra, cambiamenti delle strategie energetiche nazionali, limitazione all’uso di determinate materi prime, ecc.), di conseguenza maggiore è il tempo di adattamento alle nuove regolamentazioni, maggiore è il rischio di imbattersi in contenziosi legali.
  • Tecnologici: hanno un impatto negativo esclusivamente quando l’organizzazione non è in grado di mantenere il passo con la competizione in vista dell’evoluzione tecnologica.
  • Di mercato: sono influenzati dalle preferenze dei consumatori e dalla capacità di leggere con anticipo i nuovi trend di domanda di prodotti e servizi.
  • Reputazionali: si riferiscono alla perdita di credibilità dell’organizzazione determinata da un basso livello di commitment, trasparenza e/o comunicazione che porta alla sfiducia da parte degli stakeholder.

Opportunità che possono nascere dal cambiamento climatico.

Dal cambiamento climatico, tuttavia, possono svilupparsi diverse opportunità. Innanzitutto, bisogna specificare che queste sono legate a due azioni principali:

  • La mitigazione dei cambiamenti climatici, ossia i processi messi in atto per ridurre o prevenire la produzione di gas serra e l’alterazione generale dell’ecosistema
  • L’adattamento ai cambiamenti climatici, ovvero i processi adottati per anticipare gli effetti negativi e sviluppare in anticipo misure adeguate a prevenire o ridurre i danni derivanti dai rischi fisici o di transizione.

Diventa fondamentale elaborare strategie aziendali che includano anche dati scientifici climatici affidabili.

Le opportunità in relazione ai rischi si possono riassumere secondo cinque categorie principali:

  • Efficienza delle risorse: aumentare la produttività mantenendo o riducendo i consumi di energia acqua, risorse ecc.
  • Fonti di energia: approvvigionarsi da fonti di energia rinnovabili o aumentare il grado di resilienza dell’organizzazione attraverso cicli energetici chiusi.
  • Prodotti/servizi: l’utilizzo o la certificazione di sostenibilità per ottenere un vantaggio competitivo sui competitor nel mercato.
  • Mercati: sviluppare collaborazioni o new venture.
  • Resilienza: incrementare la sicurezza negli approvvigionamenti attraverso tracciamento e controllo di tutta la supply chain.

L’opportunità che abbiamo per il futuro è quella di riuscire a gestire il rischio climatico il prima possibile e soprattutto operare in modo tale da contrastare e non alimentare i cambiamenti climatici.