Garbelotto: la prima azienda italiana di parquet green con la certificazione EPD

Correva l’anno 1950 quando Giacomo Garbelotto decise di trasformare la sua segheria in uno stabilimento per la lavorazione dei pavimenti in legno. Da allora l’azienda è cresciuta in modo esponenziale, prima con il figlio Salvatore e oggi con il nipote Antonio che, insieme alla moglie Renza Altoè e il figlio Marco guida l’attività di famiglia con successo. La scelta di puntare sull’innovazione, sul Made in Italy e sull’ecosostenibilità si è rivelata una carta vincente tanto che oggi Garbelotto è un’azienda leader sul mercato riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale.

Titolare del brevetto Clip Up System®, l’innovativo sistema di posa sopraelevata brevettato dal reparto Ricerca & Sviluppo, che permette di installare i pavimenti in legno in modo semplice e veloce offrendo il grande vantaggio di poter sostituire una o più tavole in qualsiasi momento e in tempi brevissimi oggi l’azienda Garbelotto si aggiudica un nuovo primato, essere la prima realtà italiana ad avere una linea di parquet certificati EPD.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Renza Altoè, AD del parchettificio Garbelotto.

Renza Altoè Garbelotto, CEO del Parchettificio Garbelotto / © Parchettificio Garbelotto

Garbelotto è un’azienda storica proiettata sempre al futuro. Oggi la scelta di certificare i parquet EPD. Siete i primi in Italia? Cosa vi ha convinto a fare la differenza?

Abbiamo alle spalle un percorso aziendale lungo 70 anni durante il quale abbiamo deciso di focalizzarci sulla produzione di pavimenti in legno di alta qualità e, cosa ancora più importante, abbiamo scelto di concentrare l’intero ciclo produttivo all’interno dei nostri stabilimenti per dare al mercato un prodotto 100% Made in Italy. Questa decisione ha comportato, e comporta tuttora, un notevole impegno da parte del nostro reparto di Ricerca & Sviluppo che è costantemente all’opera per studiare, progettare e definire soluzioni ad hoc, in grado di soddisfare le richieste di un mercato sempre più attento ed esigente. Lavoriamo con un target medio/alto per il quale la possibilità di customizzazione gioca un ruolo fondamentale. Tradotto in termini pratici significa una precisa organizzazione della parte produttiva con l’inserimento di macchinari atti alla personalizzazione.

Siamo partiti da un’azienda artigianale e ci siamo fatti strada grazie all’applicazione di nuove tecnologie senza mai dimenticare le nostre radici storiche anche perché, per una realtà come la nostra, la parte manuale rimane un elemento importante, infatti gran parte del lavoro sul legno viene fatto dalle abili mani di maestri ebanisti. La strada percorsa sino a oggi è stata sicuramente lunga e impegnativa ma è grazie alla passione che guida ogni nostra scelta, che oggi possiamo definirci un’azienda di riferimento sia sul mercato nazionale sia internazionale.

Foto d’archivio / © Parchettificio Garbelotto

Da qui nasce anche la volontà di lavorare sulle certificazioni, in primis per l’azienda stessa, vogliamo che tutti i nostri collaboratori abbiano la possibilità di operare in un ambiente salubre, rispettoso sia delle persone sia dell’ambiente e poi vogliamo essere certi di immettere sul mercato prodotti sicuri da un punto di vista della salubrità e del weelbeing, tant’è che verifichiamo anche la qualità di prodotti che a nostra volta acquistiamo come ad esempio colla e vernici.

La salute dei nostri clienti prima di tutto.

Lavorando con un target medio/alto abbiamo iniziato, negli ultimi anni, ad approcciarci a progetti di un certo spessore dove la possibilità di usufruire di un prodotto tecnologicamente avanzato è molto importante. Questa è stata anche la spinta che ci ha portato a sviluppare il nostro sistema di posa Clip Up System®. Con questo prodotto ci siamo avvicinati a dei building importanti gestiti da studi di architettura molto attenti al particolare momento storico che stiamo vivendo, orientati quindi alla filosofia del Green Building. Annoveriamo tra i nostri progetti di pavimentazione: il Gruppo Kering  in via Mecenate a Milano, gli uffici dirigenziali della Torre Allianz o Torre Isozaky (CityLife – Milano) dove, tra l’altro, in questi ultimi giorni abbiamo terminato la pavimentazione del terzultimo piano che diventerà la casa delle Olimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026.

Tutti questi edifici sono certificati LEED, certificazione che prevede un punteggio calcolato sulla base del rispetto di diversi requisiti tra cui la sostenibilità  e la salubrità dei materiali. Ecco perché abbiamo scelto di certificare i nostri parquet EPD per dare un plus ai nostri architetti e al cliente finale. EPD è un’importante certificazione di sostenibilità che riguarda non solo il prodotto finale ma anche l’azienda e che valuta attentamente gli impatti ambientali della produzione in una logica di eco-design e di miglioramento ambientale

Per noi avere queste certificazioni è diventata una mission, è una conferma dell’impegno da parte della Garbelotto di operare in modo sostenibile e di essere, in questo senso, al passo con le richieste del mercato. Le certificazioni sono per noi un fiore all’occhiello ed una dimostrazione della nostra responsabilità sociale ed ambientale.

Siamo il primo parchettificio in Italia ad avere prodotti certificati EPD.

Con Greenwich avete intrapreso l’iter di certificazione EPD. Ci descrive in breve questo percorso? Le fasi, le criticità e i vantaggi?

Scegliere di intraprendere la strada delle certificazioni è una scelta importante sia in termini d’investimento economico che di tempo. Innanzitutto abbiamo messo a disposizione di Greenwich un intero team che, per diverso tempo, si è dedicato esclusivamente a questo a progetto. La criticità può essere riassunta nella ricerca di tutti i dati e tutte le informazioni necessarie al certificatore. Gran parte di questo materiale è stato recuperato dall’archivio storico, tanto altro  è invece legato alla quotidianità dell’operato aziendale. È sicuramente un lavoro di ricerca certosino che è però tornato utile anche a noi come azienda; oggi abbiamo sicuramente a disposizione molte informazioni approfondite sul nostro lavoro.

Come anticipato siete un’azienda concentrata sull’innovazione, il Made in Italy e la biocompatibilità tutte cose che nel linguaggio comune vengono però tradotte con “caro”. Quanto incide oggi il costo di un prodotto “salubre e sostenibile” sulla scelta dell’acquirente?

Da sempre il Made in Italy sul mercato italiano è sottovalutato mentre all’estero è considerato come un importante valore aggiunto al prodotto. Se parliamo di sostenibilità il problema non è tanto “caro o meno caro” ma la sicurezza del prodotto stesso e della nostra salute. Pensiamo ad esempio al fatto che i pavimenti in legno vengono messi all’interno delle nostre case e che probabilmente circa l’80% di queste prevede un assetto riscaldante, ciò si traduce in emissioni di formaldeide altamente cancerogene che aumentano esponenzialmente nel caso in cui il pavimento venga incollato. I pavimenti Garbelotto si differenziano per avere un rilascio di formaldeide 20 volte inferiore ai limiti imposti dalle regolamentazioni europee e si traducono dunque in prodotti completamente sani e assolutamente sicuri.

Oggi, visto anche il particolare momento storico, sappiamo quanto sia importante la salute quindi non vorrei più sentir parlare di prezzo ma di prodotto sano, certificato, sostenibile a basso impatto ambientale. Sono certa che un consumatore sempre più attento comprende appieno l’importanza di un prodotto certificato e che questa sia l’unica direzione percorribile per poter fare la differenza.

Per quanto riguarda il prezzo finale del nostro prodotto, la certificazione EPD non incide in alcun modo in quanto è esclusivamente  un investimento aziendale ed una evidenza del nostro approccio alle logiche della attenzione ai temi Environmental e Social.

Le aziende che vogliono fare qualità non la fanno aumentando i prezzi.

Quali sono le difficoltà principali di un’azienda come la vostra attenta alla sostenibilità?

Dobbiamo lavorare e operare in maniera diligente seguendo un codice deontologico attento. Faccio un esempio pratico. Se acquisto legno certificato FSC devo seguire una strada operativa specifica. Tracciare il processo produttivo è necessario. In questo modo il cliente finale può risalire a tutta la filiera produttiva e accertarsi della qualità del prodotto. Parlerei di una difficoltà in termini di maggiore organizzazione e di tempi più lunghi.

Leggendo la vostra storia si capisce che la vostra è una realtà in costante evoluzione. Possiamo avere un’anticipazione della prossima sfida?

Garbelotto è sempre work in progress. Il nostro reparto di Ricerca & Sviluppo non si ferma mai. Un progetto sul quale siamo molto focalizzati al momento è proprio il nostro Clip Up System® dove abbiamo in programma un importante investimento pubblicitario sulle emittenti televisive e la realizzazione di una solida rete di rivenditori e posatori. Crediamo molto in questo sistema di posa, che racchiude tutte le geometrie come la posa a correre, a spina ungherese, a spina italiana e a quadrotte.


Contract Hub “Pianca&Partners” – Zona Brera Milano, Spina Noblesse Civetta con Clip Up System® / © Alba De Angelis

Da quasi un anno è Consigliere Incaricato del Gruppo Pavimenti di Legno di FederlegnoArredo. Un periodo difficile vista la pandemia da Covid-19. Come ha reagito il settore e come pensa sarà il prossimo futuro?

Sono entrata in carica esattamente da luglio scorso, in un momento molto critico per il settore come anche per tanti altri [La Dott.ssa Renza Altoè è la prima donna a ricoprire questa carica – ndr]. La pandemia da Covid-19 ha creato delle problematiche molto importanti. Come aziende abbiamo dovuto seguire le direttive dello stato tra le quali tenere chiuso più di un mese e, per la prima volta, siamo stati costretti a mettere i dipendenti in cassa integrazione. La difficoltà maggiore per un’azienda come la nostra è dettata dal fatto che i cicli produttivi del legno sono lunghi e continuativi. Quando abbiamo riaperto non è bastato un giro di chiave ma abbiamo dovuto rimettere in moto tutto, basti pensare ai forni che sono operativi 24 ore al giorno. Nel 2019, lo stallo della produzione ha portato il settore a perdere circa  il 15/20% del fatturato. Questo, unito alle difficoltà di comunicare con i clienti e di presentare il prodotto alle fiere ha reso tutto molto più difficile.

Quest’anno però, grazie anche agli eco-bonus, c’è grande fermento nel mondo dell’edilizia. Inoltre la casa è tornata ad avere un ruolo importante nella vita di ognuno di noi. La pandemia ha fatto riscoprire il valore delle nostre abitazioni. Ora il problema è che, a fronte di un crescente numero di ordini, abbiamo difficoltà a  reperire le materie prime e a gestire i listini prezzi, non esistono più certezze. Abbiamo capito che è fondamentale muoversi in maniera forte e decisa anche a livello europeo dove siamo penalizzati con dazi di importazione che aggravano ancora di più il problema di cui sopra.

Essendo di natura ottimista guardo avanti consapevole del fatto che trovare le soluzioni sia la nostra Mission!

Mario Pinoli è stato il consulente Greenwich che ha seguito Garbelotto nella certificazione EPD.

Lavorare sul progetto del primo parquet EPD d’Italia è stato affascinante e sfidante. L’analisi dettagliata delle materie prime e del ciclo di produzione e la valutazione degli impatti sono il core del Life Cycle assessment ed abbiamo trovato in Garbelotto una disponibilità ed una competenza fondamentali per raggiungere l’obiettivo finale. Siamo orgogliosi di aver contribuito e di poter presentare ai Decisori ed ai Progettisti, un prodotto di grande qualità e di totale compatibilità con le moderne tematiche ESG applicate ai Green Buildings

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