Intervista a Christina Raab, vice presidente del Cradle to Cradle Production Innovation Institute

In vista del primo webinar  “Cradle to Cradle in Italia | eco-dedign e certificazione per l’economia circolare, i prodotti e gli edifici”, che si tiene mercoledì 28 ottobre, abbiamo avuto il piacere di fare un’interessante intervista alla Dott.ssa Christina Raab, vice presidente del Cradle to Cradle Products Innovation Institute.

Link per registrarsi al webinar.

Quale è il valore aggiunto di una certificazione C2C per un prodotto o materiale?

Il Cradle to Cradle Products Innovation Institute si dedica alla promozione dell’economia circolare attraverso la realizzazione di prodotti che hanno un impatto positivo sul pianeta e sui suoi abitanti.  L’istituto rilascia il Cradle to Cradle CertifiedTM il più importante standard a livello mondiale per la produzione  responsabile di materiali e prodotti sicuri e circolari. Si tratta di un approccio olistico su base scientifica dove i prodotti vengono valutati in base alla salubrità del materiale, il loro riutilizzo (circolarità), l’impatto su aria e clima, la gestione dell’acqua e del suolo e l’equità sociale. A differenza della maggior parte delle certificazioni di prodotto, che si concentrano su una singola misura di sostenibilità, Cradle to Cradle Certified è una certificazione completa per la valutazione, l’ottimizzazione e la verifica di tutti gli aspetti della progettazione e produzione del prodotto che per ottenere la certificazione deve rispettare tutti e cinque i paramenrri sopra citati. Ci sono quattro livelli di certificazione – bronzo, argento, oro e platino – con la possibilità di sviluppare un percorso pratico per ottenere dei miglioramenti misurabili delle prestazioni e delle innovazioni in termini di sostenibilità e circolarità. Il marchio Cradle to Cradle permette inoltre di comunicare ai consumatori le caratteristiche sostenibili e circolari di un prodotto in modo credibile e veritiero.

Quali sono i principali aspetti di salubrità che sono espressi da C2C e quali per la riduzione di CO2?

La salubrità dei materiali è una delle categorie chiave dello standard e garantisce che le sostanze chimiche contenute nei prodotti proteggano la salute umana e l’ambiente generando un impatto positivo sull’utilizzo dei materiali disponibili seguendo un’economia crircolare. La valutazione sulla salubrità dei materiali consente alle aziende di ottimizzare l’utilizzo della chimica nei processi produttivi portando allo sviluppo di materiali sicuri e sostenibili. La categoria aria pulita e tutela del clima garantisce che la produzione abbia un impatto positivo sulla qualità dell’aria, utilizzi maggiormente energie rinnovabili e riduca le emissioni di gas serra. Tutte e cinque le categorie analizzate per l’ottenimento della certificazione sono interconnesse tra di loro e hanno come comune denominatore argomenti chiave come la salute, la circolarità, la tutela del clima e l’equità sociale.

In quali settori è più diffusa? In che misura la applicano le aziende italiane e in quali settori?

La certificazione Cradle to Cradle è applicabile sia nel settore B2B che B2C. Attualmente il suo utilizzo è diffuso prevalentemente nel settore delle costruzioni: materiali edili, interior design e mobili. Da diversi anni trova sempre più applicazione nel settore fashion (abbigliamento e tessile) nonchè nell’industria della cosmetica e dei prodotti per la cura della persona. Aziende di diverse dimensioni con diverse impronte alla sostenibilità, nazionali e internazionali, utilizzano l’approccio C2C per dimostrare la loro leadership in materia di sostenibilità, innovazione, circolarità e responsabilità aziendale in modo universalmente riconosciuto. In Italia, l’adozione dei principi Cradle to Cradle e di fatto la richiesta della cerrtificazione stanno crescendo nel settore delle costruzioni e nelle industrie tessili; alcuni dei primi esempi di best practice sono le aziende: Botto Giuseppe & Figli S.p.a., JVP srl che produce pavimenti galleggianti , Alfredo Grassi S.p.a. e Tessitura Mario Ghioldi & C.

Diecimila prodotti diversi di centinaia di aziende in tutto il mondo sono oggi certificati Cradle to Cradle. L’elenco può essere visualizzato nel registro pubblico dei prodotti sul sito web del Cradle to Cradle Products Innovation Institute.

Come si può applicare a livello di edificio?

Gli edifici sono fatti di materiali e questi sono onnipresenti. I materiali da costruzione e i prodotti certificati Cradle to Cradle sono riconosciuti a livello mondiale come elementi fondamentali per le costruzioni che vogliono ottenere certificazioni Leed, Well e Breeam. I criteri del C2C trovano sempre più accesso anche nelle gare di appalto pubbliche e private che coinvolgono progetti di edilizia sostenibile. I materiali e i prodotti certificati Cradle to Cradle contribuiscono non solo al raggiungimento degli obiettivi  climatici e della circolarità degli edifici ma permettono di ottenere anche ambienti di lavoro salubri nonchè aumentare il valore sul mercato dell’edificio stesso.

Come vedi la domanda da parte dei consumatori rispetto ai prodotti certificati e che ruolo giocano i rivenditori nell’ambito degli acquisti sostenibili?

I rivenditori online e le rivendite di materiali edili hanno un ruolo molto importante al fine di sensibilizzare i consumatori ad aquistare prodotti più sostenibili. Un recente esempio è il programma Climate Pledge Friendly di Amazon, che comprende prodotti dotati di certificazioni di terze parti affidabili e trasparenti con comprovati vantaggi di sostenibilità legati all’ambiente. La certificazione Cradle to Cradle è stata riconosciuta all’interno del programma come una delle poche etichette selezionate per rendere più facile la scelta al consumatore verso prodotti migliori. La credibilità delle dichiarazioni sui prodotti e la possibilità di misurare l’effettiva sostenibilità di un bene diventeranno sempre più importanti per tutti i consumatori e tutte le generazioni in un mondo post-Covid.

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