JVP: pensare, informarsi e produrre sostenibile

Siamo in un periodo storico senza precedenti. Oggi termini come sostenibilità, sostenibile, economia circolare, certificazioni ambientali etc. sono entrati a far parte del lessico comune. Il nuovo anno si è aperto con il World Economic Forum Annual Davos 2020 al grido di “Stakeholders for a Cohesive and Sustainable World.” I mass media hanno da tempo acceso i riflettori sulle tematiche legate all’ambiente. Il mondo intero si interroga sul futuro del nostro pianeta. I punti di riferimento sono cambiati e oggi a dare voce ai nostri ragazzi sono persone come Greta Thumberg (16 anni ma già eletta dal Times “Person of the year 2019”). L’onda green, presente da diversi anni in alcuni paesi, è giunta negli ultimi tempi anche in Italia coinvolgendo diversi settori: dalla moda al food, dall’automotive all’edilizia.

In questo ultimo caso si parla sempre più spesso di “edifici sostenibili” dove, risparmio energeticoqualità dei materiali e degli ambienti interni sono i pilastri portanti. Che siano nuove costruzioni o opere di ristrutturazione, l’obiettivo è la sostenibilità ambientale e il benessere di chi li abita, obiettivo che si raggiunge tramite progettazioni e utilizzo di materiali che rispettano determinati parametri misurati con uno strumento ben preciso: le certificazioni ambientali. Ultima in ordine di apparizione è la certificazione Cradle to Cradle Certified™. (Convegno ad ottobre a Milano)

Abbiamo voluto approfondire l’argomento con Carlo Valerio, titolare dell’azienda JVP.

JVP è una azienda italiana innovativa, che crede nei prodotti sostenibili: perché?

Carlo Valerio JVP pavimenti
Carlo Valerio titolare JVP

Operiamo nel settore delle pavimentazioni tecniche sopraelevate, un prodotto all’apparenza molto semplice ma, essendo impiegato nell’ambito di edifici e costruzioni prestigiose soprattutto di nuova progettazione, deve adattarsi a quelle che sono le nuove esigenze del mercato, prima su tutte il rispetto dell’ambiente. In oltre 20 anni di ininterrotta attività abbiamo messo a punto un prodotto tecnologicamente avanzato, sia per la modalità che per i materiali di costruzione, cercando di stare al passo con i tempi in modo da poter offrire ai clienti e ancora prima ai progettisti prodotti che fossero in prima linea per quanto riguarda il rispetto per l’ambiente.

JVP è un precursore nello sviluppo di un prodotto sostenibile. L’azienda veneta ha iniziato infatti ad approcciare il mondo delle certificazioni ambientali già in tempi non sospetti.

Questo perché da sempre esportiamo dall’85 al 95% del nostro prodotto all’estero, in mercati dove la filosofia green è già in auge da tempo. Uno dei primi paesi ad aver capito l’importanza di una progettazione integrata nel rispetto dell’ambiente è stata la Gran Bretagna, uno dei nostri principali clienti, i primi ad aver introdotto la certificazione FCS (una certificazione internazionale, indipendente e di parte terza specifica per il settore forestale e i prodotti – legnosi e non legnosi – derivati dalle foreste). Gli inglesi com’è noto sono molto pragmatici, quindi da un giorno all’altro ci siamo trovati a dover avere questa certificazione altrimenti non avrebbero più ritirato i nostri prodotti. Intanto in altri mercati prendevano piede altre certificazioni nonché una richiesta di trasparenza sempre maggiore. A quel punto abbiamo deciso di fare il necessario: attraverso LCA (Life Cycle Assessment) abbiamo ottenuto l’EPD (Environmental Product Declaration); successivamente ci siamo impegnati nelle prove di emissione per ottenere la certificazione LEED dello standard americano poi rifatte per adattarci al LEED e BREEAM europei. Credo che possiamo ritenerci la prima azienda italiana in questo settore ad aver affrontato le certificazioni ambientali, questo perché abbiamo capito sin da subito che un prodotto di qualità e con la corretta trasparenza ambientale avrebbe trovato sempre spazio sul mercato.

Dopo avere eseguito una LCA dei prodotti ed avere ottenuto l’EPD, ora avete affrontato per primi in Italia nel Vostro settore, il percorso C2C: perchè?

Questa scelta è in parte legata anche alla nuova situazione italiana. L’aria più frizzante, per quanto concerne le costruzioni di altissima qualità, si respira senza ombra di dubbio nella città di Milano. Oggi è iniziata una vera e propria rincorsa a progettare e a costruire edifici tecnicamente ed ecologicamente sempre più avanzati. Questo comporta una netta diminuzione del valore per tutte quelle costruzioni che non si adeguano ai nuovi parametri diventando di conseguenza più difficili da vendere o da affittare. In sostanza: più sofisticato è il rapporto con tutta una serie di parametri ambientali più l’edificio avrà un ritorno economico importante per l’investitore. Tutto questo si traduce in continue richieste di certificazioni. Ad un certo punto ci siamo resi conto che la nuova certificazione Cradle to Cradle Certified™ stava diventando una discriminante molto importante, i nostri due competitor tedeschi la utilizzavano già, è stato quindi naturale informarci ed operare al fine di ottenerla. D’ora in avanti i capitolati più importanti avranno sempre più spesso una specifica C2C è quindi fondamentale esserne in possesso. Oggi il mercato non accetta vie di mezzo o sei dentro o sei fuori.

C2C può dare un valore aggiunto all’ecodesign del prodotto?

Assolutamente sì. Come sempre per le certificazioni ci sono due aspetti: uno prettamente burocratico ossia avere il così detto “pezzettino di carta” e l’altro, per noi fondamentale che potremmo definire più “etico”, è che la certificazione impone un’analisi ancora più approfondita delle modalità di produzione e delle qualità di un prodotto. L’introduzione delle certificazioni spinge le imprese verso l’innovazione attraverso un percorso realmente virtuoso al fine di migliorare continuamente ciò che è migliorabile. Quindi, al di là del pezzettino di carta, è importante “l’educazione” delle aziende che negli ultimi anni iniziano ad assumere responsabilità e competenze più ampie rispetto al passato.

Approfondire il tema delle certificazioni è una reale e concreta opportunità per le aziende perché dà vita ad un meccanismo virtuoso che si autoalimenta. Ad esempio i nostri stessi fornitori sono spinti a capire e a conoscere in modo da poter andare avanti. All’inizio abbiamo incontrato diverse resistenze in merito alle nostre richieste, spesso ci siamo sentiti dire “perché chiedete cose che nessun altro chiede?” Una volta innescato però il meccanismo questo non si ferma anzi si autoalimenta anche perché, come dicevo sopra, in un certo mercato o hai le carte giuste per stare dentro oppure sei fuori.

È anche vero che oggi è iniziata una sorta di rincorsa ad ottenere tutte le certificazioni e che quest’ultime continuano ad aumentare. Sono assolutamente d’accordo con l’introduzione di certificazioni che migliorino la produzione e i prodotti, l’importante è che ci sia sempre chiarezza in modo da non disperdere energie e lavoro.

Vorrei concludere dicendo che è responsabilità di noi adulti mettere le basi per il futuro dei nostri ragazzi e questo lo possiamo fare cercando di stare al passo con i tempi e le richieste del mercato ma soprattutto garantendo un ambiente sano e sicuro.

JVP

JVP nasce nel 1998 a Piove di Sacco, tra Padova e Venezia, proponendosi sin da subito al mercato con un prodotto innovativo, capace di elevate prestazioni, completamente Made in Italy. Dopo oltre 20 anni di ininterrotta attività, ha realizzato e venduto oltre 10 milioni di metri quadrati di pavimento sopraelevato, distribuiti in oltre 40 Nazioni dei 5 Continenti. L’azienda ha una linea di produzione singola più avanzata, veloce, affidabile e precisa dell’intero panorama mondiale di settore, in grado di far uscire un pezzo finito ogni 3,2 secondi, sempre assicurando un livello di qualità talmente elevato da non aver mai subito alcuna una formale contestazione, per nessuno degli oltre 28 milioni di pannelli JPV 4×4 realizzati. L’obiettivo prioritario è di costruire un pannello completamente rivestito in lamiera d’acciaio zincato, compatto ma molto resistente, perfetto per garantire il massimo della prestazione, grazie all’esclusiva quadrupla piega perimetrale superiore. JVP fa tutto ciò in assoluta armonia con le persone, la tecnica e l’ambiente, adottando modalità produttive rispettose delle più stringenti norme ed utilizzando solo materie prime a bassissimo impatto, certificando il tutto secondo i rigorosissimi standard qualitativi d’eccellenza propri dell’economia circolare.

Si parlerà di Cradle to Cradle Certified™ a Milano  al convegno:

Cradle to Cradle Italia – “Eco-design e certificazione per l’Economia Circolare, i Prodotti e gli Edifici”

Data spostata ad ottobre 2020

co-organizzato da:

Cradle to Cradle Products Innovation Institute (Amsterdam)
Greenwich Srl (Milano)
EIG – Eco Intelligent Growth (Barcellona)

 Fondazione Riccardo Catella di Milano

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