Le certificazioni Leed nel residenziale

Giuliano Dall’Ò, professore associato di fisica tecnica ambientale presso il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano e presidente del Green Building Council Italia, ha coniato il termine Rinascimento 2.0 per identificare il movimento green che cambierà in modo irreversibile, con valenze assolutamente positive, il nostro modo di concepire l’ambiente in cui viviamo. Nello specifico Dall’Ò fa riferimento al rinascimento green della città di Milano ma questo nuovo movimento si sta espandendo a macchia d’olio in diverse città.

Oggi non è più possibile ignorare l’emergenza climatica ed il contributo umano a questo radicale mutamento. Tra le tante strategie adottabili per porre rimedio a questa problematica, una corretta progettazione e gestione degli immobili, con una complessiva riduzione del loro impatto in termini di miglioramento dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di soluzioni tecniche per ridurne il foot print ecologico. Oltre alla qualità estetica, oggi chi acquista o occupa un immobile esige un’elevata qualità energetica ed una possibilità di gestire al meglio e misurare i parametri di sostenibilità ambientale. Ed è qui che entrano in gioco le certificazioni Leed applicabili sia a realtà commerciali che residenziali.

Con questo articolo vogliamo affrontare nello specifico le certificazioni Leed in ambito residenziale e lo facciamo con il Dott. Mario Pinoli, CEO di Greenwich Srl.

Dott. Mario Pinoli, CEO di Greenwich Srl

Partiamo spiegando cosa sono le certificazioni Leed

Il Leed (Leadership in Energy and Enviromental Design) è un programma di certificazione volontario sviluppato dallo U.S Green Building Council (USGBC) che fornisce un insieme di standard di misura per valutare le costruzioni ambientalmente sostenibili. Nell’ambito delle certificazioni Leed ad essere valutata è la performance dell’edificio sia in termini sotto un punto di vista energetico, emissivo, ambientale, idrico e l’uso di materiali ecologici al fine di stabilire se l’immobile è salubre, confortevole, durevole nel tempo, energeticamente efficiente e ambientalmente responsabile.

Nello specifico gli elementi valutati sono 8:

  1. Gestione delle acque. Verifica dell’uso, della gestione e del riutilizzo delle acque potabili e non.
  2. Energia e atmosfera. Analisi delle prestazioni energetiche dell’immobile.
  3. Materiali e risorse. Valutazione dei materiali utilizzati, se sono riciclabili, da dove provengono e come sono gestiti i rifiuti di cantiere.
  4. Siti sostenibili. Verifica degli aspetti ambientali legati al sito dove sorge l’edificio.
  5. Localizzazione e trasporto. Verifica della vicinanza a servizi di mobilità.
  6. Qualità dell’aria interna. Verifica delle emissioni interne ed esterne.
  7. Processo integrativo. Progettare in modo integrato per inserire soluzioni di sostenibilità integrata.
  8. Innovazione nella progettazione. Identificazione degli aspetti progettuali con caratteristiche d’innovazione rispetto alle tematiche ambientali.

Dalla valutazione di questi 8 elementi si possono ottenere tre diversi tipi di “targa LEED” Platinum™ Gold™ e Silver™.

Certificazioni Leed nel direzionale-commerciale e Certificazioni Leed nel residenziale cosa cambia?

Il protocollo Leed applicato agli edifici, siano essi a uso terziario commerciale o a uso residenziale, sostanzialmente non cambia nei concetti e nella metrica di sostenibilità. Quello che però sta succedendo, e che potremmo definire un nuovo trend, è che dopo alcuni anni, anche gli investitori immobiliari nel campo degli edifici di tipo residenziale, scelgono di progettare e costruire Leed. I motivi di tale scelta possono essere riassunti in tre elementi chiave:

  1. Un edificio a uso residenziale progettato e costruito secondo i concetti Leed può usufruire degli stessi vantaggi di un edificio commerciale come ad esempio efficienza energetica, controllo dei sistemi dell’edificio per il controllo e misurazione personalizzata dei consumi e personalizzazione dei parametri igro- termici
  2. Molto rilevante il tema nell’abitativo, l’indoor environmental quality (IEQ) quindi un miglior comfort interno ed una miglior salubrità. L’applicazione sistematica dei concetti della IEQ con ad esempio uso di prodotti e materiali a basso impatto ambientale e a minori o assenti emissioni negli ambienti chiusi, garantisce una maggior salubrità dell’ambiente dove viviamo e la riduzione di malattie come allergie respiratorie e asma;
  3. Ed inoltre la possibilità di gestire accuratamente i ricambi di aria con la ventilazione meccanica controllata che riduce i rischi di muffe ed umidità, creando ambienti più salubri.

Questi fattori servono quindi a incrementare l’attenzione verso le certificazioni Leed in ambito residenziale.

È importante sottolineare che il protocollo Leed si applica su immobili residenziali di dimensioni importanti (edifici con almeno 4/5 piani), come sta succedendo a Milano dove, ad essere coinvolti nelle certificazioni Leed sono veri e propri palazzi a uso residenziale di elevata qualità e prestigio.

Cosa significa avere una casa Certificata Leed?

Significa innanzitutto avere una proprietà con maggior valore. Il mercato riconosce che l’efficienza energetica, la qualità indoor e la possibilità di gestire e controllare i consumi energetici, sono elementi chiave in grado di aumentare il valore dell’edificio, in sostanza il mercato lo percepisce come un valore reale. Attualmente, nel terziario commerciale a Milano, le stime dicono che un immobile certificato Leed ha un valore di affitto o di vendita maggiore del 7 all’11% rispetto a un immobile non certificato. Questo, in un futuro non tanto lontano, accadrà anche nel mercato residenziale.

Le Dimore di Via Arena (Bergamo). L’edificio è in corso di certificazione con l’obiettivo LEED CERTIFIED per il Protocollo LEED ITALIA 2009 per Nuove Costruzioni e ristrutturazioni.

Quanto incide, a livelli di costi, acquistare o costruire una casa green?

Se la casa è progettata sin dall’inizio con concetti di sostenibilità integrata, come quelli proposti dal Leed, sostanzialmente non ci sono differenze di costi. È stato dimostrato, attraverso diversi studi di mercato, che si tratta di differenze molto basse che poco incidono sul valore complessivo del costo di costruzione. Per una certificazione Leed di livello Silver™ o Gold™ non abbiamo costi sostanziali più elevati, nel caso di una certificazione Leed Platinum™ possono esserci ma parliamo di un’incidenza dell’1 o del 2% in più rispetto ad una casa non certificata.

Certificazioni Leed sia per nuove costruzioni sia per ristrutturazioni. Quali sono le differenze?

Il manuale Leed può essere applicato in entrambi i casi. Sostanzialmente non ci sono differenze se non nel fatto che in un edificio esistente si vanno a mantenere e recuperare edifici e quindi spazi già urbanizzati, si mantengono le strutture (ad esempio coperture e facciate) e quindi si minimizza l’uso di materie prime. In sintesi non ci sono delle vere e proprie differenze se non tecniche. Diciamo che la differenza più importante tra una nuova costruzione e una ristrutturazione non è tanto sulle certificazioni Leed quanto legata al tema ambientale. Nelle ristrutturazioni un ruolo importante è giocato dal recupero e la valorizzazione dell’esistente.

Che cambiamenti comporta l’introduzione delle certificazioni Leed nella filiera produttiva?

Da quando il Leed è entrato nel mercato milanese e in seguito italiano (2005/2006) c’è stata una forte evoluzione nell’incremento dei temi relativi alla sostenibilità, sia nell’ambito dei designer (architetti e ingegneri) dove sono presi in considerazione nuovi temi progettuali, sia nelle imprese di costruzioni che devono gestire i cantieri e l’approvvigionamento dei materiali secondo una logica di sostenibilità prima ignota. La cosa più importante da sottolineare è che oggi sono i decisori, gli investitori e gli sviluppatori, cioè l’anello della catena a monte, in una logica veramente circolare a chiedere la sostenibilità della filiera, non solo per dare maggiore valore alla proprietà ma anche per costruire edifici che abbiano un minor impatto sull’ambiente e di conseguenza sul clima introducendo sistemi molto raffinati di controllo per la verifica delle performance energetiche in modo da poter gestire al meglio la dinamica dell’edificio.

Gli edifici Leed sono sottoposti a una modellazione energetica ovvero viene fatta una ricostruzione tridimensionale digitale dell’edificio e vengono, con degli appositi software, modellati i comportamenti dell’immobile nelle quattro stagioni, quindi nelle diverse condizioni climatiche a seconda del tipo di impianti di condizionamento/raffreddamento installati, dei serramenti quindi di facciate esterne e di copertura. Tutto ciò permette di adottare un approccio di miglioramento della Building Physics attraverso il quale è possibile effettuare la scelta migliore per ridurre consumi, impatti e costi di gestione degli edifici.

In Italia, il Leed è sbarcato nel 2005 e a oggi si parla di certificazioni Leed per lo più nelle grandi città, Milano su tutte. Come prevedere sarà lo sviluppo futuro?

Attualmente i poli della certificazione Leed sono Milano, Roma, Firenze e la zona della provincia autonoma di Trento. Ci sono segni evidenti che questo sistema si sta diffondendo in altre città, ad esempio a Salerno con l’Università di Fisciano e in Sicilia a Carini con un nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Medica. Personalmente prevedo che ci sarà una diffusione sempre maggiore nelle città dove si concentrano nuove realizzazioni e importanti ristrutturazioni. Questo perché le proprietà hanno capito che il valore dell’immobile, sia in termini commerciali sia qualitativo/gestionale, può essere assicurato da una progettazione e una costruzione certificata. Prevedo quindi una diffusione non solo nei principali centri ma anche ad esempio nell’hôtellerie di lusso.

Residenze universitarie del Campus di Fisciano. Certificazione Leed® Silver™

Greenwich ha da poco festeggiato 10 anni di Leed AP. Un bilancio?

In questi 10 anni abbiamo seguito più di 200 progetti, ritengo che il bilancio sia positivo. Abbiamo creduto in questo tipo d’innovazione e questo ha portato a una crescita di competenze e alla costruzione di un gruppo di lavoro altamente qualificato con un incremento dell’occupazione giovanile. Inoltre, ogni edificio progettato e costruito Leed, significa una riduzione dell’impatto ambientale e lo sviluppo di una filiera di green economy legata alla progettazione, costruzione e gestione.

Foto di apertura: Le Dimore di Via Arena (Bergamo)