Villino Rattazzi: la rinascita sostenibile degli edifici storici

Nelle città storiche europee la certificazione LEED si applica non solo a edifici di nuova costruzione ma anche alle ristrutturazioni di edifici storici vincolati, previa verifica positiva dei requisiti specifici del protocollo LEED. Un’opportunità questa che va sempre più esplorata alla luce delle oltre 40mila dimore storiche e 20mila rocche e castelli presenti sul patrimonio storico e artistico italiano (dato Agenzia dell’Entrate 2016).

L’esemplare intervento eseguito su Villino Rattazzi a Roma, committente InvestiRE SGR S.p.A., ad opera dello studio di progettazione STARCHING srl, dimostra, ancora una volta, che è possibile orientare gli edifici storici verso progetti di recupero che soddisfino alti standard di sostenibilità, di efficienza energetica e di qualità interna offerta agli occupanti, diventando anch’essi green building protagonisti della transizione ecologica.

L’edificio in via Boncompagni a Roma, risalente ai primi anni del ‘900 e sottoposto a vincoli storici e artistici, è stato oggetto di un progetto di rinnovamento importante dal punto di vista energetico e della sostenibilità ambientale che si è concluso con l’ottenimento della certificazione LEED GOLD a maggio 2022.

Greenwich ha seguito l’intero iter procedurale di verifica dei requisiti di applicazione del protocollo LEED, di indirizzo e coordinamento della progettazione in relazione al protocollo, eseguito le attività specialistiche di simulazione energetica e commissioning e svolto i servizi di consulenza LEED AP in fase di cantiere. Sono in particolare state coordinate tutte le scelte progettuali che hanno portato a soluzioni in termini di risparmio energetico ed idrico, di riduzione delle emissioni di CO2, comprendendo il miglioramento della qualità ambientale degli interni, dei materiali e delle risorse impiegate, rendendo gli spazi conformi alle esigenze contemporanee di utilizzo.

Quali sono i requisiti LEED che Villino Rattazzi era già in grado di soddisfare all’avvio dell’iter di certificazione?

(Risponde Giuseppe Zaffino, LEED AP Greenwich.)

Come noto il protocollo LEED premia l’ubicazione del progetto in quanto, se inserito in un contesto urbano densamente popolato, con accesso agevole a servizi essenziali e a mezzi pubblici, consente una riduzione della CO2 dovuta ai trasporti. Inoltre, il recupero di edifici esistenti, ancor più se storici, consente di acquisire punti in quanto viene evitato un sostanzioso impatto, in termini di embodied carbon, dovuto a strutture ed involucro opaco che, in certi casi, può rappresentare anche fino al 70% del totale.

In cosa consistono i risultati di miglioramento della sostenibilità complessiva dell’edificio?

(Risponde Giuseppe Zaffino, LEED AP Greenwich.)

L’edificio ha puntato molto sulla riqualificazione energetica, aspetto non semplice per un edificio storico, ma che è stato possibile, mediante una progettazione attenta, soprattutto per il condizionamento estivo, che per Roma è certamente preponderante, e l’illuminazione interna ad elevata efficienza. Il progetto ha permesso anche di raggiungere un buon livello di risparmio idrico, grazie all’installazione di apparecchiature a basso consumo, non essendo possibile, visto il carattere dell’edificio, la raccolta ed il riuso delle acque piovane. Sono state inoltre installate colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, si è puntato molto su infrastrutture adeguate al monitoraggio dei consumi energetici ed idrici dell’edifico nel tempo, alla scelta di materiali con certificazione EPD e l’innovativa Cradle to Cradle. Ed a una attenta gestione del cantiere in relazione al riciclo dei rifiuti prodotti ed alla qualità ambientale interna.

Quali sono state le scelte progettuali innovative prese in termini di efficientamento dell’edificio storico?

(Risponde Architetto Mauro Angeletti, Partner & Director STARCHING)

Progettare impianti in edifici storici e vincolati ci stimola sempre a cercare soluzioni innovative ed a volte inusuali rispetto a fabbricati di nuova costruzione, pertanto anche in questo caso ci siamo orientati già dalla scelta dei componenti su aziende capaci di customizzare i loro prodotti su nostre specifiche, andando ad esempio a realizzare unità di trattamento aria ad alta efficienza con recuperatori termodinamici attivi, batteria di scambio ad espansione diretta, sezione di post riscaldo a gas caldo, umidificatore a calore, portata aria variabile e sensori di CO2, in spazi dove normalmente si inserisce solamente una singola sezione di un’UTA.

Per la gestione di eventuali Virus, tema molto importante e particolarmente sentito al momento della progettazione effettuata in periodo COVID, sono stati utilizzati dei particolari filtri elettrostatici in grado di trattenere Virus, Batteri, Funghi, inquinamento atmosferico ed inquinamento da polveri, acari ecc. Per questi motivi anche in assenza di affollamento per garantire la migliore qualità dell’aria possibile, già in fase di progettazione si è definito di mantenere un livello minimo di ventilazione pari a 3 Vol/h.

L’attenzione posta al confort del personale inoltre è stata massima, sia a livello di distribuzione dell’aria climatizzata, dell’illuminazione generale e delle postazioni di lavoro oltre cha al confort acustico. Basti pensare che tutte le aree ad eccezione di quelle tecniche hanno un livello di pressione sonora inferiore ai 35dB.

Particolare attenzione è stata data anche alla corretta gestione ed “armonizzazione” degli impianti, pertanto tutti gli impianti, nessuno escluso sono supervisionati e controllati da un impianto BMS Siemens Desigo CC, centralizzato anche con altre sedi del Tenant che occupa il fabbricato, in grado di portare l’efficientamento energetico ai massimi livelli.

Si sono presentate eventuali criticità? Se sì che tipo di soluzione si è raggiunta?

(Risponde Architetto Mauro Angeletti, Partner & Director STARCHING)

Le maggiori criticità riscontrate già in fase di progettazione sono state le limitazioni ricevute dal committente e dalla Sovrintendenza in termini di spazi tecnici a vista, che hanno portato a soluzioni relative al posizionamento degli impianti impensabili per il comune utilizzatore, cercando al contempo di mantenere un livello di facilità manutentiva accettabile, in alcuni casi superiore alla media. In accordo con lo studio di architettura che ha seguito l’interior, sono stati inoltre valorizzati e portati ad elementi caratterizzanti dell’opera, nel vano scala principale, i canali a sezione circolare di ventilazione.