Building Energy Modeling (BEM): una stima precisa delle performance energetiche dell’edificio

Il mondo dell’edilizia è da sempre in costante evoluzione e soggetto a numerose rivoluzioni soprattutto se parliamo di sostenibilità.

Una delle più importanti rivoluzioni è certamente l’introduzione del BIM, acronimo di Building Information Modeling, che segna l’ingresso della progettazione nell’era del 4.0. Ed è con il BEMBulding Energy Modeling – che si compie un ulteriore importante passo in avanti. Grazie a questa nuova metodologia di analisi è, infatti, possibile ottenere delle previsioni energetiche dell’edificio sempre più accurate e precise.

BEM: simulazione energetica dell’organismo edilizio

Il BEM integra la metodologia di progettazione virtuale (BIM) con dati e informazioni energetiche. Con il Building Energy Modeling il progettista è in grado di fare un’approfondita valutazione per comprendere e prevedere il fabbisogno energetico reale dell’edificio.

Ne abbiamo parlato con Redy Truccolo Responsabile Area di Progetto e Capo Commessa nel campo della certificazione degli edifici secondo protocollo LEED, WIREDSCORE e WELL di Greenwich. Ricopre inoltre il ruolo di responsabile per le attività di modellazione energetica eseguite secondo ASHRAE 90.1 Appendice G e per la valutazione delle performance energetiche degli edifici

Quali parametri vengono analizzati nell’approccio BEM?

L’approccio BEM analizza tutti i parametri critici dell’edificio. Si parte dalla modellazione dell’involucro, operando un’attenta analisi delle prestazioni in termini di superfici opache e superfici trasparenti, dell’impiantistica (come l’impianto di produzione termofrigorifera e l’impianto di illuminazione) fino all’analisi dei carichi interni dovuti a persone o apparecchiature. L’insieme di tutti i dati ricavati offre una “fotografia energetica” reale dell’edificio grazie alla quale è possibile verificare il comportamento dell’involucro edilizio o viceversa, a parità di involucro, è possibile valutare la bontà e l’efficacia del sistema impiantistico.

Il metodo BEM è un approccio a tutto tondo che valuta tutti quegli aspetti dell’edificio che vanno a contribuire all’efficienza e alla sostenibilità dello stesso.

Che vantaggi comporta per il progettista? E per il committente?

Per il progettista il guadagno è senz’altro in termini di tempo. Una volta che il modello dinamico è impostato ed è soprattutto stabile, il progettista è in grado di valutare diversi scenari in tempi molto più brevi rispetto a quelli necessari se il procedimento di calcolo dovesse essere fatto manualmente. È un po’ come il passaggio dall’analogico al digitale. La possibilità di vedere in tempo reale la bontà o la non bontà delle soluzioni proposte si riflette sul cliente che, in primis ha un ulteriore strumento che certifica o comunque approssima  l’efficienza energetica del progetto sul quale sta investendo e in più ha la possibilità di fare richieste ed avere risposte dai progettisti in poco tempo. In ultimo, il cliente può avere una proiezione della spendibilità dell’edificio anche da un punto di vista commerciale.

Che sviluppo ha il metodo BEM sul mercato italiano?

Il traino di questo nuovo metodo sono certamente gli Stati Uniti, non per altro terra natale dei protocolli di sostenibilità come ad esempio il LEED che oggi trova diffusione in tutto il mondo e che di fatto rende “obbligatoria” una modellazione energetica. Questo ha fatto sì che molti studi di progettazione s’interessassero al Building Energy Modeling.

A livello nazionale, i nuovi aggiornamenti in atto potrebbero rendere obbligatoria la modellazione energetica, anche se al momento il mercato italiano è ancora molto focalizzato sul metodo BIM e questo vale anche per la concentrazione degli investimenti. L’approccio al metodo BEM sta iniziando ora a diffondersi, soprattutto all’interno degli studi di progettazione impianti ma lo sta facendo molto lentamente.

Ad oggi chi è maggiormente interessato alla valutazione BEM?

Al momento la principale richiesta arriva per grandi interventi immobiliari e lo scopo principale è sicuramente commerciale. Dalla mia esperienza personale posso dire che oggi la valutazione BEM è strettamente correlata, tranne che in rari casi, ai protocolli di sostenibilità ed è veramente difficile che venga richiesta come servizio a sé stante quindi scollegata dal protocollo di certificazione. È però anche vero che il mondo dei protocolli di certificazione è in forte espansione, basti pensare al LEED che oggi è un vero e proprio standard per il quale la progettazione dinamica è obbligatoria.

Il LEED diventa quindi un importante veicolo per far capire l’importanza del BEM.

Diversi studi di progettazione stanno iniziando a chiedere una modellazione energetica sia a fini della certificazione LEED sia per preventivare le spese al cliente.

Quale potrebbe essere a suo parere il passo successivo nell’ambito dell’edilizia sostenibile?

Vorrei che il passo successivo fosse fatto dalle istituzioni e nello specifico vorrei che queste integrassero molti dei concetti portati dai protocolli e li rendessero, passatemi il termine, “obbligatori”. Recepire le linee guida dei protocolli ed inserirle nelle normative regionali piuttosto che nazionali darebbe sicuramente un’ulteriore spinta nella direzione di un’edilizia sostenibile e salubre. Gli enti che creano questi protocolli sarebbero portati a spostare ancora più in alto l’asticella trainando il mercato dell’edilizia nella direzione green, si verrebbe così a creare una sorta di circolo virtuoso tra le parti.

Che cosa possiamo dire a chi volesse intraprendere la carriera di modellatore energetico?

Partiamo dicendo che questa è una figura altamente specializzata. I software presenti oggi sul mercato, in grado di effettuare una modellazione energetica buona, sono molto pochi e molto complessi. La figura del modellatore energetico deve avere conoscenze e competenze architettoniche e impiantistiche, tanto interesse e grande passione per questo lavoro. Alcune facoltà di ingegneria hanno da poco inserito questa materia nei loro programmi di corso.  Posso confermarvi che la figura del modellatore energetico è molto richiesta!

In foto il progetto Assago Milanofiori – Building U1 | In fase di certificazione LEED v4 for Core and Shell livello atteso GOLD